giovedì 25 settembre 2008

La miglior vendetta di E. George

"La miglior vendetta" di Elizabeth George, Edizioni Piemmepocket. Titolo in originale Payment in blood.
Una compagnia teatrale londinese si riunisce nel castello di Westerbrae, in Scozia, per leggere un nuovo testo da mettere in scena. Dopo una serata di litigi, l'autrice della pièce, Joy Sinclair, viene trovata morta nel suo letto, pugnalata al collo. New Scotland Yard manda in tutta fretta sul posto l'ispettore Thomas Lynley e il sergente Barbara Havers. Il caso è molto delicato: nell'omicidio sono coinvolte personalità del mondo teatrale, persone di alto rango e Helen Clyde, la donna di cui è innamorato l'ispettore. Il movente del delitto affonda le radici nel torbido passato di molti ospiti del castello e l'ispettore Lynley si trova coinvolto in vecchi scandali di famiglia e diversi colpi di scena.
Che dire di questo libro? bello, bello, bello!! Sarà per la trama (una compagnia di attori riunita in un castello scozzese per provare un dramma è molto appetibile), ma il libro mi ha coinvolto dalla prima all'ultima pagina! Questa è la Elizabeth George che mi ricordavo: avvincente, ogni fine capitolo ti lascia in una suspense continua. Insomma, è un thriller ben costruito, corredato da diversi e spiazzanti colpi di scena nelle pagine finali. Un plot degno di Agatha Christie! Eh, sì, in questo romanzo la George trae spunto da Agatha, per le atmosfere tipicamente inglesi e per le modalità di svolgimento del delitto: l'assassino si cela tra uno dei membri del cast, così anche noi possiamo "tirare e indovinare" chi può essere stato.
Lo consiglio a chi piacciono i gialli in tipico stile inglese, ma con un tocco di modernità. Sì, perché i personaggi della George sono più veri e non stereotipi come quelli della Christie. L'ispettore Lynley, il protagonista, è un uomo con le sue paure, i suoi dubbi e incertezze; non è di certo "perfettino" come Poirot!
All'inizio del libro, devo ammetterlo, mi è venuto a volte da ridere: la compagnia di attori, i loro comportamenti viziati e da bambini cresciuti (vi dico solo che la prima attrice, alla notizia della morte dell'autrice, si preoccupava soltanto del suo contratto) mi ricordavano troppo Bosetti &C. Però, giuro, non ho preso spunto dal libro per uccidere qualcuno degli attori!!
Una cosa strana: il romanzo è presentato sulla copertina come uno degli ultimi scritti dalla autrice, ma l'ispettore non è ancora sposato con la sua bella, siamo appena all'inizio della loro storia d'amore: come è possibile? In "Cercando nel buio", il libro pubblicato prima di questo, sono sposati da tempo e lei è incinta!! Mi chiedo, ma i critici li leggono davvero i libri??? Mi sa di no: non si sono neanche accorti che in ogni romanzo la vita dei protagonisti procede?? Mah...!
Una nota sul titolo in traduzione. Mi piacciono di più i titoli in italiano: quelli originali suonano così "apocalittici"!!! Per una volta i traduttori non si sono lasciati prendere la mano...

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