giovedì 24 luglio 2008

Sushi per principianti di Marian Keyes

"Sushi per principianti" di Marian Keyes, Edizione Super Tascabili Sperling. Titolo in originale Sushi for beginners.
La trama: Lisa, molto sexy (bella, alta, bionda e con gli occhi azzurri) e molto grintosa lascia Londra per Dublino, dove viene spedita dal suo editore per il lancio di una nuova rivista femminile. Lasciare Londra per Dublino, città di provincia, è una tragedia per lei, sia dal punto di vista lavorativo (puntava al trasferimento nella grande mela) che psicologico: una donna super-trendy in un buco di città. Ad attenderla a Dublino c’è Ashling (co-protagonista del libro), il suo esatto contrario: ansiosa, con poca fiducia in sé stessa e decisamente poco appariscente. Nel periodo che precede l’uscita della rivista succede proprio di tutto e conosciamo altri personaggi che fanno da sfondo alla vita delle due ragazze.
Il romanzo mi è piaciuto molto. Lo ho comprato principalmente perché è ambientato a Dublino. Vi devo confessare che ho letto il libro tenendo ben aperta sotto di esso la cartina della città. Ogni volta che si parlava di questa o quella via di Dublino, di questo o quel monumento, con aria nostalgica, ripercorrevo con la memoria i luoghi visitati nel classico week end mordi-e-fuggi!
Mi chiedevo: questa è la mia reazione alla visita della città: sono rimasta affascinata da Dublino e l’Irlanda la considero un posto magico e bellissimo, con la sua campagna verde smeraldo e le sue suggestive scogliere a picco sul mare. La protagonista, londinese, la considera (e qui cito l’autrice) un “città di merda”. E’ interessante notare come noi (io) ne abbiamo una visione romantica, mentre gli inglesi la detestano e la considerano una città di provincia. Anche noi milanesi, come i londinesi, viviamo in una grande città europea (tra l’altro grigia, piovosa e umida per la maggior parte dell’anno, proprio come Londra) e non abbiamo la stessa impressione di Dublino. Forse passarci un lungo periodo lavorativo e viverci può dare davvero l’idea di vivere in provincia, in una città che non ti può dare più di tanto. Trasferirsi a Dublino per i londinesi sarà come trasferirsi nel profondo sud per noi milanesi??
Leggendo i commenti di altri lettori del libro, molti lamentano una brutta traduzione e tagli rispetto alla versione originale. Pare che i libri sfornati dalla Keyes siano veri e propri tomi di molte pagine. La versione italiana ha 430 pagine, in più in versione tascabile, quindi di formato ridotto. E’ dunque possibile che del libro originale sia rimasto ben poco. Ad aggravare questa situazione c’è anche una pessima traduzione: termini inglesi tradotti male che alterano la fisionomia del personaggio. Pare non venga fuori la capacità introspettiva dell’autrice, che non dà vita a personaggi stereotipi, ma a persone che si possono incontrare nella vita di tutti i giorni.
Io non ho letto romanzi in lingua originale della Keyes, quindi non posso fare paragoni. Posso solo dire che i personaggi sono più credibili rispetto ad altri in romanzi del genere. In particolare: ci vengono presentate diverse figure femminili che sono la diversa casistica di donna over 30 al giorno d’oggi. Mi spiego meglio: incontriamo Lisa, la donna super-sexy in carriera; Ashling, la ragazza timida e impacciata, bruttarella e insicura, alla ricerca dell’eterno lavoro dei suoi sogni; Clodagh, mamma un tempo bellissima, ora sposata e alle prese con due marmocchi; Trix, la segretaria svampita; Joy, la vicina di casa amica del cuore e diverse altre. Questi personaggi femminili mi sembrano ben delineati, anche se, a volte, devo ammetterlo, è come se mancasse qualcosa.
Ovviamente, alla fine del libro arriva, immancabile, l’happy end: ognuno trova, dopo varie vicissitudini, quello che stava cercando all’inizio della storia. Manco a dirlo, Ashling acchiappa il mega-direttore della rivista per la quale lavora e che è così scontatamente bello, ricco e misterioso…
Io mi chiedo: queste autrici sono così brave a delineare in modo realistico le ansie, le speranze, i sogni di noi fanciulle trentenni, e poi cadono miseramente sullo sviluppo della trama. Ma perché, per una volta tanto non ci raccontano che la protagonista si mette con un tipo normale, che fa un lavoro normale, di aspetto normale??? Perché ci illudono che si può sempre aspirare al top, al principe azzurro? E qui torniamo al vecchio, caro discorso delle vendite e dell’immedesimazione delle lettrici. Ma che me lo chiedo a fare. Se anche i libri di svago ci devono ricordare quanto è dura la vita sentimentale e/o lavorativa al giorno d’oggi, effettivamente ci deprimeremmo subito!
Mi sono chiesta del perché questo titolo, originale, a mio avviso. Nel libro i due personaggi super-trendy (Lisa, la biondona sexy e il suo capo, l’affascinante ed enigmatico Jack) adorano mangiare sushi in ufficio in pausa pranzo, mentre gli altri personaggi “normali” li guardano schifati. Alla fine anche la scettica Ashling verrà iniziata a questo cibo esotico e molto particolare. Secondo me il sushi rappresenta una sorta di metafora: potrebbe significare la voglia di sperimentare qualcosa di nuovo, insolito, fuori dagli schemi. Oppure sushi può essere sostituito con parole come amore, vita; allora diventerebbe amore per principianti? La vita per principianti? Quindi un amore travolgente mai provato prima, una vita nuova e interessante . Mah, magari sono tutte mie congetture e il titolo è stato dato dall’autrice per tutt’altro motivo o per nessun motivo, solamente perché suonava bene intitolare il libro così!