venerdì 27 maggio 2011

TORTA SALATA AGLI SPINACI

Si, lo so, la foto non è delle migliori. Non è la classica foto patinata che trovate nei food blog, ma vi assicuro che il risultato è ottimo e spero invitante!
Ingredienti:
1 rotolo di pasta sfoglia
300 g di spinaci surgelati
2 mozzarelle
2 uova
1 bicchiere di latte
parmigiano q.b.

Sbollentate gli spinaci in acqua salata per qualche minuto. Scolate e lasciate raffreddare.

Nel frattempo tagliate a dadini la mozzarella. Quando gli spinaci si sono freddati, unite la mozzarella, le uova, il latte e parmigiano a piacimento.

Stendete la pasta sfoglia in una teglia rotonda, fate dei buchi con la forchetta, versate il composto nella teglia. Ripiegate la pasta in eccesso in modo da formare il bordo, infornare a 180° per 40-45 min circa.

Servire tiepida.

Buon appetito!

mercoledì 25 maggio 2011

PLEASANTVILLE

David è un appassionato della soap “Pleasantville”, ambientata negli anni Cinquanta. Grazie ad uno strano telecomando viene catapultato insieme a sua sorella nella cittadina della sitcom, dove non piove mai, il termometro è fisso sui 24°, le strade terminano con il loro inizio, i pompieri non conoscono il fuoco e si preoccupano solo di salvare i gatti incapaci di scendere dagli alberi, le persone non sanno cosa sia il sesso e pensano che il mondo inizi e finisca lì, a Pleasantville. L’arrivo dei due ragazzi in questo mondo ovattato e apparentemente perfetto ha l’effetto di un sasso lanciato in uno stagno: al laghetto degli innamorati si comincia a baciare davvero, i libri si riempiono di parole, le emozioni sopite e mai provate prendono il sopravvento, gli alberi bruciano di passione e il colore dilaga, dando vita all’esistenza perfetta ma banale e scontata dei personaggi.
Tobey Maguire è perfetto nella parte di David, ragazzo romantico, timido e sognatore, ma sotto il quale si nasconde un “rivoluzionario” (e non a caso la sua faccia da bravo ragazzo insospettabile lo ha portato al ruolo di un super eroe nei film successivi). Reese Witherspoon è l’incarnazione perfetta della adolescente americana un po’ ribelle e superficiale (più per piacere agli altri) ma che alla fine si ravvede scoprendosi stufa del suo ruolo e trovando valore e bellezza nello studio. Bravissima Joan Allen, casalinga disperata che trova l’amore nel barista Jeff Daniels che scopre che cuocere sulla piastra hamburger non è la sua aspirazione, ma creare opere d'arte a colori è la sua vera missione.
Il tema è noto ed è già stato affrontato in altri film, come “The Truman show”, “La donna perfetta”, “Revolutionary Road” e “Farenheit 451”. C’è l’ipocrisia perbenista degli anni Cinquanta, che vive di buone maniere ma che sotto la superficie nasconde ben altro; c’è l’utopia di voler costruire un mondo perfetto immune da brutture e violenza; c’è l’idea che rimanere al sicuro nel proprio guscio ci protegga dal male; c’è la convinzione che tutto quello che è diverso e altro da noi e dal nostro mondo sia negativo perché destabilizzante; c’è il concetto che è meglio accontentarsi e vivere nell’ignoranza e nel torpore piuttosto che affrontare le proprie paure e i propri sogni.
Ma la perfezione esiste solo sulla carta. C’è il rovescio della medaglia: in un mondo perfetto mancano le emozioni, i sentimenti, la voglia di vivere e scoprire cose nuove e diverse, la voglia di cambiare. La morale è sempre quella: non si può impedire alla vita di scorrere su binari diversi e di rompere gli argini. Ma soprattutto è nella diversità e varietà di idee, di colori, di pensieri, persino nei contrasti che si può trovare uno scopo alla nostra esistenza.