martedì 13 gennaio 2009

SETTE ANIME di Gabriele Muccino

Ben Thomas (Will Smith) ha commesso un tragico errore. Da questo evento la sua vita cambia, a favore di sette anime meritevoli. Donando loro una parte di sè, dona una seconda possibilità, una vita migliore.
Il titolo in inglese è Seven pounds (sette libbre) meno accattivante, ma più aderente all'intento registico. Le seven puonds, infatti, si riferiscono al puond of flesh (una libbra di carne umana) che lo Shylock shakespeariano chiedeva ad Antonio, in caso di mancato pagamento del debito.
La seconda regia americana di Muccino mi ha convinto: abbandonate le urla di adolescenti alla eterna ricerca dell'amore, di donne infelici e di mariti traditori, il regista ci fa vedere un film che svela la parte più profonda di tutti noi, la nostra anima.
Il film è bello e intenso. Sicuramente coraggioso di questi tempi. Tempi in cui la maggior parte delle persone non è capace di rendersi conto e prendersi la responsabilità degli errori commessi o semplicemente di chiedere scusa. E' un film che parla d'amore, di quell'amore incondizionato verso il prossimo; è un film che parla di generosità, di sacrificio, di voglia di dare, di quella pietas latina, di cui oramai abbiamo perso il significato. Ma soprattutto ci mette di fronte all'importanza della vita umana. E in tempi di ingiustizie e opportunismo, in questo far west di sentimenti e di valori che sta diventando la nostra società, dove la vita dell'individuo non ha più valore, scusate se è poco. Il messaggio è proprio questo: dare una speranza per tutti coloro che credono che ci sia ancora qualcosa di buono e di umano in questo mondo. Tutti noi dovremmo avere sette anime da “salvare”, a cui dedicare il nostro tempo, il nostro amore, da essere umano a essere umano.