giovedì 19 novembre 2009

CARIPARMA TEST MATCH 2009: ITALIA VS NUOVA ZELANDA

Quante emozioni sabato allo stadio. Eravamo in ottantamila…
Io ero già in fibrillazione da una settimana, ribattezzata, per l’occasione “la settimana santa” . La vigilia mi sono preparata cercando affannosamente su youtube i video della haka, ma soprattutto cercando il testo e scoprendo una poesia infinita gridata da venti omaccioni “tutti neri”:
Batti le mani contro le cosce/Sbuffa col petto/Piega le ginocchia/Lascia che i fianchi li seguano/Sbatti i piedi più forte che puoi/È la morte, È la morte! È la vita, è la vita!/È la morte, È la morte! È la vita, è la vita!/Questo è l'uomo dai lunghi capelli/è colui che ha fatto splendere il sole su di me!/Ancora uno scalino, ancora uno scalino, un altro/ fino in alto, il sole splende.
Con i miei compagni di avventura ci incontriamo con largo anticipo, alla fermata del 16, che ci porterà dritti dritti a San Siro. Siamo emozionati, anche se non lo diamo a vedere. Già in metro incontriamo i primi tifosi che, chi più, chi meno timidamente, esibiscono qualcosa di azzurro. Allo stadio ci accoglie il popolo del rugby: uomini e donne di ogni età , famiglie, ragazzi, bambini. Una manciata di poliziotti vigila sull’entrata, il minimo di legge, di più (si sa) non serve…
Come ci sediamo ai nostri posti, il colpo d’occhio sullo stadio lascia senza fiato: è gremito di gente in ogni ordine di posto…che meraviglia… chissà cosa proveranno i nostri gladiatori a giocare in uno stadio pieno di persone venute apposta da ogni parte d’Italia per tifare con tutto il cuore!
Dopo qualche foto di rito, a testimonianza che c’eravamo anche noi, ci sorge la fatidica domanda: cosa faranno i nostri ragazzi davanti alla danza degli All Blacks? Speriamo non gli voltino le spalle, come hanno fatto l’ultima volta, sennò le prenderemo di santa ragione! Io potevo stare tranquilla: avevo notizie di prima mano che avrebbero raccolto la sfida guardandoli dritto negli occhi.
Il momento dell’inno arriva presto, e tutti ottantamila cantiamo a squarciagola, commossi.
Solo l’haka riesce ad ammutolirci tutti:la seguiamo in religioso silenzio, ma il boato di gioia e gli applausi esplodono dopo l’ultimo urlo dei giocatori.
Qualche minuto dopo le 15,00 comincia lo spettacolo. Nonostante siano due anni che seguo questo sport, le regole sono ancora un po’ ostiche, ma l’importante, come dico sempre, è tifare e divertirsi. E i miei amici hanno colto in pieno questa filosofia: neofiti di questo sport incitano a squarciagola la nazionale azzurra. Siamo tutti contenti e soddisfatti, alla faccia del tempo milanese, che ci ha accolto con un grigiume proverbiale e un’umidità da Amazzonia!
Andiamo subito in vantaggio di tre punti con un calcio piazzato, ma la superiorità fisica degli All Blacks emerge fin da subito e, alla fine, perdiamo 20 a 6, dopo aver spinto tutti quanti la mischia a soli due metri dalla linea di meta. Ma la sconfitta non ci tocca: gli azzurri hanno lottato con grinta e con tutte le loro forze, sono usciti dal campo a testa alta; noi tifosi li abbiamo sostenuti con il cuore. Solo per chi non ama il rugby abbiamo perso…in realtà la partita è stata una grande vittoria, al di là del risultato, perché abbiamo riempito uno stadio con ottantamila persone, perché eravamo circondati da bambini e intere famiglie, perché abbiamo tifato insieme ai nostri avversari, perché, dopo, siamo andati tutti insieme a divertirci. Per gli irriducibili, infatti, la festa è continuata al Terzo Tempo, in un pub del centro, intorno ad un tavolo, davanti a una birra, con addosso magliette e cappellini della nazionale e nel cuore l’emozione infinita di una bella giornata.
Quanta gioia da vivere e condividere in un solo giorno! La gioia di sentire i tuoi amici dire che si sono attardati fuori dallo stadio, nonostante la stanchezza e il freddo, per godersi l’atmosfera tra stand di hot dog caldi e birra gelata; la gioia di sentire che ci si è goduto uno spettacolo unico senza guardarsi le spalle per il timore di tafferugli; la gioia di scoprire che la partita ha emozionato a tal punto da commentarla entusiasticamente nel proprio blog, nel tag “Cose belle: Amici, divertimento ed energia”.
Non potrebbero essere più vere le parole di Mauro Bergamasco, che ha commentato: Oggi la gente ha capito perché questo sport si può solo amare, e chi siamo noi che lo giochiamo e loro che lo guardano.








mercoledì 4 novembre 2009

IL RIENTRO AZZURRO

Manca poco più di una settimana alla partitona Italia vs Nuova Zelanda a San Siro e sono già in fibrillazione!
Poi oggi ho saputo che il nostro fortissimo flanker, Mauro Bergamasco, rientra in nazionale, a disposizione per i test match, dopo un infortunio che lo aveva allontanato dal campo di gioco per più di un mese. Lo sapevo che avrebbe tirato fuori, ancora una volta, la scorza del campione e che si sarebbe rimesso in breve tempo, nonostante la diagnosi disastrosa... d'altronde come poteva mancare a degli appuntamenti così importanti?
Nell'attesa spasmodica dell'evento, io e i miei compagni d'avventura, stiamo pensando alla frase per un bello striscione da sfoggiare sugli spalti. Le idee sono state le più disparate. Ve le riporto di seguito, non specificando la provenienza (si dice il peccato, non il peccatore...):
1- Forza Mauro, sei tutto maschio! un pò troppo "ormonale" come striscione...
2- Il Teatro Carcano è qui! come farsi pubblicità e passare inosservati...
3- Forza Azzurri! banaaaaaaale
4- Il Teatro esiste... mistico e fuori luogo.
Abbiamo ancora una settimana per pensarci...ho già messo sotto la collega dell'ufficio stampa.
Appuntamento a San Siro, dunque, speriamo con uno striscione decente... ;-))))