martedì 29 dicembre 2009

GIULIO BOSETTI

La notte tra il 23 e il 24 dicembre è morto Giulio Bosetti. Ha lasciato un vuoto, non solo perché era direttore artistico del Teatro Carcano, ma anche perché era una figura importante del teatro italiano.
Chi era Bosetti? Un attore e un regista che amava il suo mestiere, considerato una missione, che pensava al teatro come luogo d’amore e al pubblico come una parte importantissima del fare teatro. Era un artista che si batteva per l’Arte e ripeteva sempre che uno spettacolo, un’opera d’arte o è bella o è brutta, non c’erano altre definizioni.
Il ricordo che ne ho io è di un uomo dalla forte personalità, collerico, a volte sgarbato, ma sempre sincero e diretto (da buon bergamasco). Riempiva la scena e ogni stanza in cui entrava.
In ufficio lo vedevamo poco, ma quando arrivava sembrava un temporale di primavera, improvviso, che ti coglie inaspettato, proprio quando sei senza ombrello, che fa un gran casino e poi se ne va. Adesso sono seduta alla mia scrivania, circondata dalle locandine dei suoi spettacoli ed è come se mancasse qualcosa. Sento dei leggeri passi sulle scale, ma non è lui, perché non tornerà più. Mi piace credere che sia ancora giù, in palcoscenico, a provare uno spettacolo, circondato da tutto quello che più amava, a fare teatro.

venerdì 4 dicembre 2009

CARIPARMA TEST MATCH 2009: ITALIA VS SAMOA

O Capitano! mio Capitano! il nostro viaggio tremendo è finito,
La nave ha superato ogni tempesta, l'ambito premio è vinto,
Il porto è vicino, odo le campane, il popolo è esultante […]
Abbiamo vinto sabato ad Ascoli contro Samoa. Nonostante il nostro valoroso capitano non fosse in campo, per infortunio, ce l’abbiamo fatta!! Voglio credere che sia stata più la voglia di riscatto dei nostri guerrieri a vincere contro 15 frigoriferi, che non le olive ripiene e i cremini ascolani ad averli stesi per 24 a 6…
Ero particolarmente emozionata per questa partita. Per me è stato un sogno diventato realtà: una partita di rugby nelle terre della mia infanzia, dei nonni, dove ho trascorso e trascorro tuttora le vacanze estive, a due passi da casa. Mi sembrava che l’astronave degli alieni fosse atterrata nel giardino di casa! Due mondi, diversissimi, che si incontrano…e io ho voluto toccare con mano. Avevo la nazionale italiana di rugby sotto casa: potevo non approfittarne?
Sapendo dove alloggiavano, ho fatto un’incursione in albergo…Una volta arrivata nella hall, mi sono sentita come Asterix sull’isola del piacere: ovunque mi girassi c’era un rugbista…
E’ incredibile l’effetto straniante che fanno i rugbisti: in campo mostrano tutta la loro mascolinità, sono possenti, virili; fuori dal campo di gioco si mostrano come dei ragazzi semplici, sorridenti, felici di fare due chiacchiere con i tifosi.
Ho scambiato due parole con il mio flanker preferito e sono rimasta affascinata. Non solo per la sua disarmante bellezza - splendidi occhi azzurri, sguardo vivo e magnetico, sorriso dolce e solare - ma anche perché ho potuto constatare di persona che la popolarità non lo ha trasformato (almeno per ora) in un divo: la gentilezza e la curiosità mostrate verso un'emerita sconosciuta mi ha lasciato sbalordita.
Felice come non mai, mi sono preparata a tifare per una partita che sapevo ci avrebbe dato tante soddisfazioni. Ascoli ci ha accolto con un sole caldissimo e le colline che facevano da sfondo allo stadio ci sorridevano. Immersi in questa magica atmosfera, la partita è andata via veloce, tra l'inno, commovente, dedicato all'Aquila, l'haka, la meta, la vittoria.
Questi test match di novembre sono stati un’esperienza bellissima, non solo perché la nostra nazionale sta migliorando a vista d’occhio, ma perché ho condiviso tutte le emozioni in campo con i miei amici più cari, che, sull’onda del mio entusiasmo, mi hanno seguito fino allo stadio e mi hanno addirittura ringraziato per avergli fatto scoprire questo sport meraviglioso che è il rugby.