venerdì 19 settembre 2008

La donna del fiume di C. Robb

"La donna del fiume" di Candace Robb, Edizioni Piemmepocket, titolo in originale The King's Bishop.
Inghilterra, 1367. Quando il cadavere del giovane paggio del potente sir William viene trovato in un fossato, tutti i sospetti cadono su Ned Townley, spia al servizio del Duca di Lancaster. Poco prima del delitto era stato proprio lui a minacciare il ragazzo, ed erano in molti ad averlo udito.
Una volta venuto a conoscenza della morte, a Londra, della sua fidanzata e colpito da una seconda accusa di omicidio, Ned non può fare altro che affidarsi al suo vecchio amico, Owen Archer. Sarà proprio quest'ultimo a dover fare luce sulla complessa trama di intrighi in cui Ned è intrappolato e sciogliere il segreto che si cela dietro quelle morti. Un segreto che qualcuno molto vicino al re vuole difendere a tutti i costi.
Ho scelto di leggere questo libro per pura curiosità: l' autrice viene indicata come un nuovo talento della letteratura thriller medievale e volevo toccare con mano se era vero. Devo dire che è brava; il libro mi è piaciuto, è scritto bene, riesce a creare quella giusta suspense che ti invoglia ad andare avanti nella lettura.
In più, i fatti narrati sono storia vera e i personaggi realmente vissuti nel XIV secolo. E' interessante il fatto che la Robb si sia basata su fatti storici e personaggi reali e abbia dato una sua interpretazione di come possano essere andate le cose, di come i protagonisti possano essersi comportati nella vicenda e di quali tresche potevano celarsi dietro ai fatti storicamente riconosciuti.
Nel romanzo, infatti, si intrecciano due vicende storiche: la battaglia di Re Edoardo III per far nominare William di Wykeham vescovo di Winchester, e la misteriosa relazione di Alice Perrers con sir William di Wyndesore. Ovviamente sono andata a controllare sul libro di storia medievale, ma ho trovato informazioni solamente su re Edoardo III e soltanto di tipo politico; gli altri personaggi, anche se realmente esistiti, sono di importanza minore e non vengono trattati in un libro di testo. Probabilmente in un testo di sola storia inglese può essere trovato un accenno ai protagonisti della vicenda. Alla fine della storia fa capolino un altro personaggio realmente esistito: Goffrey Caucher, poeta inglese, noto ai più per avere scritto "I racconti di Canterbury". Nel romanzo viene presentato come "un cortigiano che ha scoperto di essere un poeta", dotato di sottile arguzia e "tra i pochissimi uomini a corte capace di strappare una risata a Edoardo III".
Come dicevo prima, il romanzo è storico e basato su fatti realmente accaduti. Mi sarebbe piaciuto, però, se l'autrice si fosse soffermata di più sui diversi particolari della vita quotidiana. Mi spiego meglio: la moglie di Owen Archer, uno dei protagonisti, è farmacista; si poteva prendere spunto da questo per descrivere i rimedi dell'epoca per le persone malate. Oppure, poteva descrivere meglio le condizioni di vita del tempo. Si poteva, insomma, soffermare di più sulla storia non ufficiale, apparentemente insignificante, ma molto interessante.
Comunque, la volontà c'è: in fondo al libro troviamo un interessante glossario per i non addetti ai lavori, che dà la spiegazione di alcuni termini del linguaggio dell'epoca usati nel romanzo.
I protagonisti sono tratteggiati a grandi linee, non c'è molto scavo psicologico. Ho trovato la scrittrice molto brava nella descrizione delle situazioni e nella costruzione dei dialoghi, realistici per l'epoca.
Una nota sul titolo italiano: "La donna del fiume" c'entra un po' come i cavoli a merenda! Il titolo originale, infatti, fa riferimento ad uno dei personaggi principali del romanzo, che tira un po' le fila della storia, il vescovo, appunto. Mentre la donna del fiume è una misteriosa levatrice che compare pochissime volte. Mah, sarà che faceva più scena dare questo titolo...

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