
L’ho visto tutto d’un fiato, senza staccare gli occhi dallo schermo un attimo, rapita dall’amore romantico nato tra due robot, molto più umani e veri di tanti amori mediatici che lo schermo ci propina. Il film è talmente realistico e coinvolgente che ti dimentichi che stai guardando un cartone animato. Il piccolo robot mi ha fatto un’infinita tenerezza. Per molti aspetti ricorda l’indimenticabile C1P8 di “Guerre stellari”, per il modo di esprimersi, per lo humour e per la curiosità verso tutto ciò che lo circonda. Mi ha fatto sorridere, mentre balla sulle note di Hello Dolly!, imitando Gene Kelly con un cappello di latta. Mi ha commosso la sua voglia di vita nonostante la solitudine.
Quello che rende questo film un capolavoro è che la fantascienza è solo un pretesto per farci riscoprire il valore della speranza, dell’amicizia e dell’amore. La speranza che anche se si è sommersi da un mare di spazzatura e di brutture, si può sperare in un mondo e in una vita migliore; l’amicizia, che arriva anche da chi non te la aspetti, che non ti abbandona mai e sulla quale si può sempre contare; l’amore, quello vero, che non vuol dire necessariamente fuochi d’artificio, musica altisonante o gesti eclatanti, ma semplicemente tenersi per mano sotto un cielo stellato.

Nessun commento:
Posta un commento