lunedì 1 febbraio 2010

UNA GIORNATA NELL'ANTICA ROMA – Vita quotidiana, segreti e curiosità. Di Alberto Angela

Com'era la giornata tipo di un antico romano? Il libro di Angela ci accompagna nelle case, nelle vie, nei templi, nelle botteghe, nei fori della città e ci mostra come vivevano i romani ai tempi dell'imperatore Traiano, nel 115 d.C. Roma è presentata come una New York dell'antichità, piena di gente proveniente da ogni parte del mondo conosciuto, caotica, attiva, famosa in tutto l'impero per essere la città che non dorme mai e per il suo... skyline!
Il libro mi ha colpito molto. Gran parte delle cose narrate le avevo studiate sui banchi di scuola, ma alcuni aspetti mi sono risultati del tutto nuovi. Facendo gli studi classici si ha la possibilità di studiare il mondo antico da un punto di vista privilegiato, dalle parole degli autori classici. Si studia la letteratura e con essa la profonda poesia degli amori tormentati, con Catullo, Orazio, Virgilio. Studiando le gesta dei condottieri, attraverso Tacito e Cesare, si viene a conoscenza delle conquiste, della grandezza di Roma e del suo esercito, delle portentose capacità tattiche e di combattimento in guerra. L'abilità oratoria di Cicerone ci mette di fronte alla loro eleganza nell'esprimersi. La mitologia è pane quotidiano con Ovidio e le sue Metamorfosi. Il teatro di Plauto e Terenzio, i padri delle commedie moderne, ci fa scoprire il lato divertente e giocoso della letteratura.
Gli aspetti più “veri” e quotidiani (e anche più interessanti) sono spesso sorvolati e si possono sono intuire. Io definirei questo libro il rovescio della medaglia di quel mondo antico affascinante che ha dato origine alla nostra civiltà moderna, come noi la conosciamo e la viviamo.
Insomma, di Roma e del suo impero io ne avevo una visione romantica, dove i grandi uomini, i condottieri, i poeti, gli oratori, i pittori, gli scultori erano all'ordine del giorno. Nessuno ti dice che gli schiavi erano considerati poco meno che bestie, che la vita umana non valeva assolutamente niente, che il popolino (la parte produttiva, le braccia della città e la fetta più numerosa della popolazione) viveva in condizioni al limite della sopravvivenza e che, sotto certi aspetti i romani erano più barbari dei barbari.
Purtroppo mi sono resa conto che le cose non sono cambiate poi di molto. E’ impressionante notare come i problemi quotidiani siano sempre quelli. Un esempio per tutti: i problemi che ossessionavano i romani all'epoca dei Cesari erano i seguenti: il traffico, il rumore e il caos per le strade, la sporcizia della città, la crisi degli alloggi e i prezzi alle stelle, l'immigrazione selvaggia e l'insicurezza notturna. Sembra di sentire parlare un milanese del 2010...
Naturalmente nel libro di Angela sono narrati anche molti aspetti curiosi e divertenti dell’antica Roma. La curiosità che mi ha divertito di più riguarda i gladiatori. Pare che all’epoca questi omaccioni esercitassero un certo fascino primitivo sulle donne, tanto che Giovenale scherzava dicendo che alle donne quello che interessava di un gladiatore era la spada. Naturalmente il paragone gladiatore/rugbista è d’obbligo con tutti gli annessi e connessi, ma il fatto che mi ha divertito moltissimo è che pare che la moglie di un Senatore sia fuggita con un gladiatore di nome… Sergiolus! L’antenato di Parisse!!!! (per i profani il nostro mitico capitano fa Sergio di nome). Chissà se la storia si ripeterà anche stavolta…mutatis mutandis

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