giovedì 18 febbraio 2010

SEI NAZIONI 2010 - ITALIA VS INGHILTERRA

Con Italia - Inghilterra si è aperto il mio secondo Sei Nazioni. Anche se il ghiaccio ormai è rotto, l’emozione c’era e tornare sulla tribuna del Flaminio ad un anno esatto di distanza è stato come tornare a casa, rivedere vecchi amici, ritrovare piacevoli sensazioni.
In questa partita in particolare mi sono sentita proprio parte dello spettacolo, il sedicesimo giocatore in campo. Forse quest’anno sono più coinvolta perché gli incontri al Flaminio sono le uniche preziose occasioni per vedere la Nazionale Italiana Rugby in diretta. Sì, perché La7 trasmette le partite in differita e non è la stessa cosa. Non è la stessa cosa tifare, soffrire, spingere nella mischia insieme ai ragazzi dopo che è finito tutto.
La bellissima Roma non ci ha accolto con il solito clima mite. Addirittura un paio di giorni prima la neve era caduta copiosa e avevamo preso questo evento straordinario come un segno: non nevicava così nella città eterna dal 1985, avevamo qualche speranza di vincere! Purtroppo le nostre speranze sono state deluse, perché abbiamo perso, 12 a 17, ma cinque punti di scarto sono un ottimo punto di partenza.
La partita l’ho vista seduta di fianco ad una famiglia inglese: mamma, papà e figlia ventenne. Lui sembrava appena uscito dalla city di Londra, ma come Wilkinson e la squadra sono entrati in campo, ha cominciato a tifare come un indemoniato!
I nostri erano concentratissimi e hanno fatto una partita di tutto rispetto, anche se, ammettiamolo, gli inglesi hanno giocato a mezzo servizio: Wilkinson ha sbagliato tre calci piazzati (!) e gli sono bastate solo due azioni sporadiche e isolate per fare punti e vincere. La mia ammirazione in particolare va al nostro numero undici, Mirco Bergamasco, che da Italia - Samoa sembra avere un piede fatato. Fortunatamente calciava proprio sotto i miei piedi e ho potuto scorgere sul suo viso e nella tensione del suo corpo tutta la responsabilità del momento. Bravi tutti. Masi ha fatto un’ottima partita, Garcia ha placcato tutto quello che gli capitava a tiro, Zanni è il degno sostituto del nostro fortissimo capitano infortunato (che ha seguito le gesta dei compagni con occhio attento dalla tribuna), abbiamo tenuto il possesso di palla a più non posso e abbiamo tenuto il punteggio e la testa alta fino all’ultimo… Che dire del mio preferito? Il divo Mauro ha giocato benissimo, come al solito, da veterano del campo: un placcaggio qua, una aggiustatina ai bei riccioli fluenti là…e…voilà la buona performance per tifosi e ammiratrici se l’è portata a casa!

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