mercoledì 12 novembre 2008

ITALIA VS AUSTRALIA, STADIO EUGANEO, PADOVA 08 NOVEMBRE 2008 CARIPARMA TEST MATCH

E’ finita 30 a 20, per l’Australia, ma la nostra “piccola navicella azzurra” si è difesa con onore e ha giocato una partita splendida. Io c’ero e vi racconto come è andata.
Arriviamo allo stadio Euganeo intorno alle 13.00, a bordo di una navetta (gratuita!) da Padova e ci troviamo di fronte a questo scenario: stand con birra e hot dog, il profumo della carne alla griglia, la musica nell’aria, il clima di festa…
Aprono i cancelli e prendiamo posto nella tribuna est, centrale: ma siamo vicinissime al campo! Che emozione! Ci intrattengono i piccoli rugbisti delle squadre locali che giocano mini-partite in campo, chissà, forse stiamo guardando i futuri fratelli Berga o un futuro capitano della nazionale italiana.
Chiacchieriamo amabilmente, ma quando annunciano al microfono l’entrata della nazionale italiana per il riscaldamento, cala improvvisamente un silenzio di tomba!
Devo dirlo (sì, sono di parte), quando entra Mauro in campo, anche solo per gli allenamenti, tutti gli altri scompaiono e si ferma il tempo: c’è solo lui, il gladiatore azzurro…
La mia capacità di raziocinio si è completamente e irrimediabilmente persa, come il senno di Orlando..sarà finito sulla luna? Temo si sia perso negli spazi intergalattici più profondi…e non credo che il prode Astolfo possa aiutarmi, credo piuttosto che solo il capitano Kirk e l’Enterprise possano salvarmi!!
Mi riprendo velocemente e mi godo comodamente seduta gli allenamenti degli azzurri, buttando un occhio anche agli australiani, che si passano la palla, la lanciano, la calciano come se fosse la cosa più naturale e facile di questo mondo, sembrano di gomma e sono degli omoni!
Una breve sosta negli spogliatoi e i nostri si accingono a tornare di nuovo in campo, questa volta per la battaglia. All’annuncio dell’entrata della nazionale, capitanata da Sergio Parisse, lo stadio esplode in un boato di gioia: tutti in piedi ad applaudire e ad urlare!
Il momento dell’inno arriva immancabile e commovente. Cantiamo a squarciagola (pure io!e con tutti i sacri crismi: mano sul cuore e sguardo commosso) e lo stadio si fonde in una sola voce. Il clima di festa e di gioia continua, grazie alle tifoserie mescolate, gli spalti sono colorati di azzurro, giallo e verde. Applaudiamo e cantiamo, tutti insieme, italiani e australiani.
Ore 15.00: calcio d’inizio! Che emozione, la mia prima partita di rugby dal vivo!!!! All’inizio è stata un po’ dura, non avendo la cronaca a portata di orecchio, ma il gioco era talmente affascinante che mi sono fatta coinvolgere subito dalle azioni e chissenefrega se ho capito la metà di quello che stava succedendo, l’importante era tifare e divertirsi.
Le azioni di gioco scorrono veloci, gli australiani giocano per lo più nella nostra metà campo, ma noi ci difendiamo con grinta e combattività. Al trentunesimo del primo tempo Mirco Bergamasco vola in meta e ci regala 7 punti. Lo stadio esulta e si commuove, soprattutto perché Mauro va a complimentarsi con il fratello, lo abbraccia sorridente, anche da lontano cogliamo sul suo viso la contentezza e la fierezza del fratello maggiore.
Il primo tempo finisce alla pari, 14 a 14. Siamo soddisfatti, ci crediamo. Continuiamo a testa alta, passando in vantaggio. Teniamo inchiodati i Wallabies (la terza miglior nazionale del mondo ovale, sottolineo) sui 20 pari fino al 70’ quando l’Australia passa in vantaggio e vince.
E’ stato uno spettacolo unico, il rugby visto dal vivo è un’esperienza sportiva che tutti dovrebbero fare almeno una volta nella vita. E una meta, un drop, una touche dal vivo sono un’emozione impagabile.
Bravi tutti gli azzurri, in particolare (si, sono di parte, lo ripeto e sono consapevole che il rugby è lo sport di squadra per eccellenza) Mauro Bergamasco, che ha continuato a combattere nonostante i crampi. E' stato in campo fino all'ultimo, a dare tutto il suo cuore e la sua voglia di vincere.
Un arrivederci ai ragazzi che salgono sul pullman, scortatissimi; i bambini urlano i loro nomi, alla caccia di una foto e di un autografo. Che bello, vedere famiglie intere assiepate dietro ai cancelli dello stadio aspettando di congratularsi con i giocatori.
E’ stata una giornata bellissima.










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